che fare?
23 04 2009Questa settimana sono stata ad un interessante convegno sui cambiamenti climatici e il loro effetto sulle strategie aziendali. Qui a Copenhagen queste cose le prendono davvero sul serio, anche grazie all’imminente COP15 , il meeting annuale tra i rappresentanti delle nazioni che hanno ratificato l’UN climate convention, che la città ospiterà a fine anno.
Lo scopo del meeting era molto ambizioso: preparare le basi per lanciare un programma in cui Copenhagen Business School, l’università che ha organizzato e ospitato l’evento, si pone in prima linea nella ricerca in tema di sfide ambientali per il mondo aziendale. Progetto ambizioso, ma molto promettente, soprattutto grazie alle collaborazioni importanti su cui può contare. Come ad esempio Dong energy, azienda leader nello stato per la gestione integrata dell’energia, che si occupa dell’intera catena del valore energetico, se così la possiamo chiamare, dalla produzione di energia fino alla distribuzione e al servizio al cliente. Anche se al momento l’azienda è legata principalmente alla produzione da fonti fossili, i progetti sono ambiziosi: creare un sistema integrato che utilizzi principalmente energia da fonti rinnovabili, mantenendo comunue costante l’affidabilità nella distribuzione energetica.
Altro partner interessante dell’iniziativa, che ha avuto modo di presentare la sua via per una produzione sostenibile è novozymes, leader mondiale in quella che loro definiscono bio-innovazione. Per dirla spiccia, l’azienda è specializzata nella creazione per i loro clienti, dei più svariati settori, di soluzioni innovative a base di enzimi, che migliorino le performance dei prodotti o processi dei clienti riducendo l’impiego di energia e di materie prime. Consiglio un passaggio nella parte del sito in cui pubblicizzano le soluzioni che hanno già creato: dal dentifrico non inquinante anti-batteri al cibo processato di migliorata qualità.
Dopo una breve presentazione delle esperienze di queste ad altre aziende in termini di sostenibilità ambientale, la discussione si è spostata ad un livello più intimo, in cui imprenditori, professori e ricercatori hanno discusso vis a vis di quelli che sono sentiti come i maggiori ostacoli o le migliori possibilità per stimolare il passaggio a una produzione più sostenibile, con lo scopo di identificare e definire quali siano le priorità per il mondo della ricerca.
Nessuna decisione è stata presa, nessuna tonnellata di Co2 è stata ridotta come immediata conseguenza del meeting. Ma sicuramente sono state poste delle buone basi per lo sviluppo di azioni congiunte tra il mondo della ricerca e quello aziendale, per illuminare la strada che porti in quella direzione.
Valentina
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