Earth Day e emissioni all’italiana

22 04 2008

Il 22 aprile del 1970 in America nasceva il “giorno della terra”. A quasi quarant’anni dalla sua fondazione, 174 paesi ospitano eventi, concerti e manifestazioni varie per richiamare l’attenzione sulla necessità di combattere i cambiamenti climatici, nella settimana in cui anche il Time dedica un articolo di copertina al global warming (abbandonando, per la seconda volta in 85 anni, lo storico bordo rosso della copertina per un verde ambientalista).

E in Italia come siamo presi in termini di inquinamento ed emissioni? E’ recente un rapporto dell’Istat che punta l’indice contro le attività produttive come le principali responsabili delle emissioni atmosferiche nocive. Secondo questo studio, nel 2005 ben l’80% delle emissioni responsabili dell’effetto serra erano state prodotte dall’industria. E le accuse contro il sistema produttivo italiano non si fermano qui: secondo Istat sono da annoverare a questi soggetti anche il 90% delle emissioni che sono all’origine del fenomeno dell’acidificazione e più del 60% delle emissioni di gas responsabili della formazione dell’ozono troposferico. Quanto al resto, gran parte dell’inquinamento è dovuto al trasposto privato, ai SUV o alle cinquecento che ogni giorno cercano di aprirsi un varco nel traffico cittadino e, anche se in misura minore, al riscaldamento domestico e agli usi di cucina. I dati, che si riferiscono al periodo 1990-2005, provengono dagli aggregati Namea (National accounting matrix including environmental accounts) e identificano un ruolo importante anche per il settore del trasporto. Il trasporto in conto proprio, cita il rapporto, rappresenta la causa principale delle emissioni per la maggior parte degli inquinanti (CO, COVNM, NOx) di tali emissioni, la parte dovuta alla funzione trasporto è pari rispettivamente all’84% circa, al 67% circa e a oltre il 75%. La seconda funzione di consumo in ordine di importanza è rappresentata dal riscaldamento, che per la CO2 incide per oltre il 50%.

Mentre in tutto il mondo si festeggia la sensibilità ambientale di massa con l’Earth Day, (a Roma si stanno spegnendo ora le luci di un concerto in piazza Campidoglio…), in Italia si accendono i riflettori su un nuovo governo, al quale, questi dati e le considerazioni portate alla ribalta in questo giorno di coscienza ambientalista collettiva, lanciano molti appelli.

Valentina



MPS per le PMI

25 02 2008

Un plafond di 500 milioni euro per favorire l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese ed incrementare l’utilizzo delle energie alternative. E’ il risultato dell’accordo siglato dal Gruppo Mps e da Confindustria che consolidano così il loro rapporto di collaborazione, già concretizzato nel 2005 da un’analoga iniziativa che portò allo stanziamento di 1500 milioni di euro.
Il Gruppo Mps e Confindustria, informa una nota, condividono la necessità di fornire alle imprese italiane strumenti finanziari in grado di soddisfare esigenze di investimento per innovazione tecnologica, sviluppo commerciale e strutturale e sfruttamento delle energie alternative, a condizioni particolarmente vantaggiose per le aziende.

L’accordo è attivo fino al 31/12/2008, coinvolgerà le tre banche del Gruppo Mps (Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Agricola Mantovana, Banca Toscana) e potrà essere integrato con ulteriori strumenti finanziari individuati da un apposito tavolo di concertazione, delegato anche al monitoraggio delle attività commerciali condivise sul territorio.

Il plafond sarà orientato a finanziare le imprese attraverso due strumenti denominati “Innovazione e sviluppo” ed “Welcome Energy”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa da Francesco Bellotti, Presidente del Comitato tecnico per il credito riservato alle piccole e medie imprese di Confindustria.

Scila



Protected: Certificazioni ambientali di prodotto e dintorni

31 01 2008

Nel panorama di certificazioni ambientali di prodotto, oltre alla galassia degli Ecolabels, sono presenti anche le EPD (Environmental Product Declaration) attraverso le quali vengono individuati e valutati gli impatti ambientali di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita secondo il metodo del LCA.
Se gli Ecolabel fanno riferimento a standard fissati a livello europeo (come l’Emas per i processi di produzione), gli EPD fanno invece riferimento a standard internazionali (come le Iso per i processi di produzione).
Il link fa riferimento ad una presentazione per un veloce approfondimento dello strumento EPD.
Per i prodotti conciari ad esempio non sono presenti Ecolabel di riferimento, ma va segnalato che il distretto di Arzignano (nello specifico l’Agenzia GIADA – Gestione Integrata Ambientale per il Distretto di Arzignano) ha proposto a fine 2007 un sistema per le aziende conciarie di certificazione ambientale EPD per le pelli bovine finite.
Tematica da “monitorare” nei prossimi mesi!

Barbara

Approfondimento EPD



Crociere e ambiente

26 01 2008

In queste ultime settimane, in tema di rifiuti, l’Italia si è guadagnata un posto di rilievo in tutti i media internazionali. Al di là delle ragioni dello scandalo, è interessante rilevare l’importanza e la complessità che ha oramai assunto la gestione dei rifiuti nelle politiche locali. Anche le aziende si confrontano con queste problematiche, e per una volta l’Italia può vantare degli esempi positivi, di aziende che hanno trasformato le problematiche di tipo ambientale in opportunità.
Stiamo parlando di Costa Crociere, una delle più grandi compagnie di crociere al mondo. L’azienda ha ridotto del 10% il volume dei rifiuti per persona a bordo delle navi di Costa Crociere, che ha introdotto anche un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti non alimentari che favorisce la raccolta differenziata.
La gestione dei rifiuti è tuttavia solo una parte di una strategia più ampia di rispetto dell’ambiente:come testimonia il bilancio socio-ambientale 2006, l’azienda si occupa anche di ottimizzare le risorse, così come di diminuire gli scarichi e le emissioni sia delle navi da crociera che degli imppianti a terra.
L’attenzione dell’azienda per la sostenibilità, rappresenta per Costa Crociere un atteggiamento da trasmettere a tutto il personale, attraverso corsi di formazione specifici.

Ma la politica aziendale in sè non può ottenere nessun vantaggio o ritorno di immagine se non si sa raccontare: la sostenibilità è anche un prodotto da vendere a tutti gli stakeholders con cui l’azienda si confronta. E l’azienda italiana leader delle Crociere rappresenta un ottimo esempio anche da questo punto di vista. Dopo la certificazione ISO 14001, l’azienda ha anche ottenuto il marchio Green Star del RINA per tuttel le navi della flotte, che garantisce che non danneggiano l’ambiente e contribuiscono a mantenere puliti l’aria ed il mare.
L’impegno di Costa Crociera per l’ambiente si racconta anche attraverso i premi che riceve: nel 2006 la sede svizzera del Tour Operator Kuoni ha assegnato il Green Planet Award (principale riconoscimento in materia di gestione ambientale, nel settore turismo) alla flotta Costa Crociere. Ultimo tassello della strategia di comunicazione della sostenibilità di questo grande gruppo, riguarda gli importanti partner con cui ha deciso i collaborare, il WWF, una delle fondazioni più note per quanto riguarda i temi ambientali, e il Joint Research Centre (Institute for Environment and Sustainability) della Commissione Ue, per monitorare il mutamento climatico nel Mediterraneo.

In giorni di scandali e vergogna per il disastro campano, un esempio di azienda che sa rispettare l’ambiente ma soprattutto sa raccontare questa strategia facendola diventare un punto di forza per le proprie politiche.

Valentina



Gruppo Crabo S.P.A.

19 01 2008

Il gruppo Crabo, azienda del distretto friulano dei mobili, offre interessanti esempi di innovazione ambientale, sia dal punto di vista del prodotto che del processo.
L’azienda nasce nel 1961 in un contesto in cui la tradizione della lavorazione del legno è ben radicata. Oggi opera nei mercati di tutto il mondo con un fatturato di circa 45.000.000 € producendo principalmente sedie, tavoli, gruppi angolari e complementi d’arredo, con stabilimenti in Italia, Serbia e Bosnia.

La tag-line del sito aziendale cita “The Eco FriendlyChoise”: fin dagli inizi infatti i fondatori del Gruppo hanno creduto in pochi e semplici concetti che caratterizzano la visone proattiva dell’azienda, primi fra tutti il rispetto dell’ambiente e la qualità del processo produttivo e del prodotto. Proprio per perseguire la coerenza con tale filosofia, il Gruppo ha da sempre perseguito alti standard ambientali nella realizzazione dei propri prodotti, attraverso pazienti ricerche e l’utilizzo di particolari tecnologie.

In particolare, riguardo appunto il prodotto, due sono i più evidenti interventi dal punto di vista della eco sostenibilità:
- I prodotti sono progettati in modo tale da essere smontabili, con l’evidente vantaggio di permettere, grazie al minor volume e alla facilità di trasporto, una riduzione dell’inquinamento veicolare.
- Sono stati progettati, realizzati e impiegati tre nuovi materiali ecocompatibili (Bree, Chylon, Chyplast): sono materiali ad elevato contenuto tecnologico che, tramite un processo di selezione, trattamento, omogeneizzazione, estrusione e pressatura di particelle del legno e di materiali termoplastici adeguatamente miscelati, consentono di ottenere un prodotto con caratteristiche tattili e di conduzione simili al legno e la plasticità caratteristica dei polimeri.

Dal punto di vista del processo invece, il Gruppo ha sviluppato quello che viene definito “circolo integrato del recupero” (C.I.R.), una ristrutturazione del processo di produzione che permette il riutilizzo sia degli scarti della lavorazione del legno che di una parte della plastica ricavata dalla raccolta differenziata. L’intero ciclo è sviluppato in tre stabilimenti:
- Italsvenska (che ha ottenuto nel 2001 la certificazione del sistema di gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001, e dal 2003 la registrazione EMAS), dove avviene la produzione dei mobili veri e propri, da dove vengono ricavati gli scarti del legno e gli sfridi del legno che andranno destinati allo stabilimento Chenna;
- Chenna, dove gli sfridi del legno vengono impiegati assieme ai materiali plastici provenienti dalla raccolta differenziata per produrre Bree, Chylon, e Chyplast;
- Nuova Romano Bolzicco, dove viene prodotta energia termica ed elettrica attraverso la termovalorizzazione degli scarti dell’industria del legno (provenienti da Italsvenska) e delle materie plastiche, ricavate dalla raccolta differenziata e non utilizzabili nella produzione di Chylon.

Per lo sviluppo del Circolo Integrato del Recupero sono stati coinvolti diversi attori, tra cui il CONAI, consorzio nazionale imballaggi e il COREPLA, consorzio per Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica. Grazie anche a questi soggetti é stato possibile sviluppare il Circolo Integrato del Recupero (CIR), in particolare per quanto riguarda il flusso di materie plastiche recuperate che vengono destinate, per la parte utilizzabile, alla produzione di nuovi manufatti e per la parte non utilizzabile alla termovalorizzazione, con conseguente produzione di energia elettrica e termica.

Per approfondire:
Crabo S.P.A.
Stabilimento Chenna
C.I.R.

Elena



Protected: Presentazioni TeDIS

22 12 2007

Martedì 18 parte del gruppo di ricerca TeDIS hanno presentato alcuni risultati preliminari emersi del lavoro di ricerca legate al filone ricerca e sostenibilità. La presentazione era parte del corso organizzato del Tianjin Science and Technology Committee Training Program, organizzato dal TEN, dal titolo “Sustainable Development in Urban and Industrial Areas in Italy”.
In allegato, troverete le tre presentazioni: la prima, presentata da Stefano, dopo un confronto tra un caso negativo, Marghera, ed uno positivo, Arzignano, illustra brevemente le caratteristiche del sistema produttivo italiano. La seconda, presentata da me, presenta le strategie poste in atto da alcune imprese italiane per conciliare sostenibilità economica, sociale e ambientale, partendo da casi studio. La terza, presenta da Barbara, parla invece di distretti&sostenibilità, presentando anche 4 casi.

parte-1-micelli_tstc_18-dic-07.pdf
parte2-micelli_tstc_18-dic-07.pdf
de-marchi_tstc_18-dic-07.pdf
da-ronch_tstc_18-dic-07.pdf

Valentina



Protected: Convegno Logistica Sostenibile a Genova

1 12 2007

Ieri ho partecipato ad un incontro a Genova dal titolo: Logistica Sostenibile, pubblico e privato possono vincere insieme. All’ingresso, ci hanno accolto con una borsa modello Freitag, zeppa di materiale su aziende ed enti che sono attivi a vario titolo nel settore della logistica e, in maniera diretta e indiretta, nel campo della sostenibilià ambientale, impegnate nella riduzione delle emissioni legate alla movimentazione via gomma o nella realizzazione di prodotti o processi eco-compatibili.

L’evento era ricco di testimonianze provenienti dal mondo accademico ma anche e soprattutto dal mondo delle aziende, che hanno presentato le loro strategie eco-compatibili. Il convegno ha avuto il pregio di presentare moltissimi casi di aziende/enti/… che, a vario titolo, stanno lavorando concretamente per garantire un maggior rispetto dell’ambiente coniugandolo con un migloramento delle performance aziendali, dimostrando come i concetti di logistica e sostenibilità siano legati a doppio filo.

Nel file allegato troverete degli appunti in libertà sulla maggior parte delle testimonianze: qui vi riporterò solo i casi più significativi ai fini della nostra ricerca.

Al di là delle testimonianze dei “vip” E. De Bono che ha presentato i vantaggi del lateral thinking e di E. Stiglitz che ha sottolineato l’urgenza, le potenzialità e i vantaggi di un nuovo approccio della produzione e dei consumi più orientato al rispetto dell’ambiente mi hanno colpito le presentazioni di alcune aziende.

-PALM: pruduttore di pallet e soluzioni di imballaggio e trasporto eco-compatibili, a impatto zero , che gestisce con questo approccio tutta la sua catena di produzione, dal fornitore ai clienti, curando il processo produttivo e il prodotto finito in maniera da ridurre emissioni e utilizzo di risorse.

-EUROVIX: azienda di bio tecnologie applicate all’ambiente

-Metrocargo, progetto di i.log per ridurre emissioni e inquinamento vario grazie ed un sistema di trasporto intermodale flessibile e veloce, che permette di trasportare conteiners con lo steso concetto usato per i passeggeri.

Segnalo un altra azienda interessante, GAMEDIT, la “prima litografia eco-sostenibile in Italia” che utilizza energie rinnovabili, materiale riciclato e/o non inquinante, soluzioni logistiche con mezzi ecologici a metano.

Programma evento

Valentina



Edilizia eco-friendly

22 11 2007

Alla fiera campionaria di Milano sarà proposto oggi un progetto di Symbola e Mario Cucinella di una casa eco-friendly, bella e pure poco costosa.
Il risparmio avviene, nell’idea dei creatori, grazie alla presenza dei pannelli solari che coprono il tetto e che in dieci anni, grazie alla vendita di elettricità e il risparmio, ripagano l’impianto trasformandolo poi in una rendita (di 1.860€ l’anno)
Il progetto consiste nella progettazione di una casa che sia, inoltre, altamente personalizzabile ma anche “socializzabile”: l’idea è quella di rendere possibile la messa in comune di alcune strutture, i costi delle quali possano essere così condivisi, riducendo così sia i costi che i consumi pro-capite.
Quindi, la casa sostenibile trasforma le problematiche dell’abitare, i costi, i consumi e le emissioni, in opportunità grazie al fotovoltaico e alla progettazione che permette gli amenities-sharing.
Ma sarà proprio vero che il fotovoltaico basterà per ripagare i costi? Che basterà per rendere la casa veramente eco-friendly? Mi sembra che l’obbiettivo di questo progetto sia troppo legato alla possibilità di vendere l’energia fotovoltaica, realtà che in Italia è ancora troppo incerta.
Forse la via più praticabile e efficace è la proposta di Greenpeace&C. per ridurre i consumi combattendo gli sprechi energetici?

to get more info.

Valentina