MPS per le PMI

25 02 2008

Un plafond di 500 milioni euro per favorire l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese ed incrementare l’utilizzo delle energie alternative. E’ il risultato dell’accordo siglato dal Gruppo Mps e da Confindustria che consolidano così il loro rapporto di collaborazione, già concretizzato nel 2005 da un’analoga iniziativa che portò allo stanziamento di 1500 milioni di euro.
Il Gruppo Mps e Confindustria, informa una nota, condividono la necessità di fornire alle imprese italiane strumenti finanziari in grado di soddisfare esigenze di investimento per innovazione tecnologica, sviluppo commerciale e strutturale e sfruttamento delle energie alternative, a condizioni particolarmente vantaggiose per le aziende.

L’accordo è attivo fino al 31/12/2008, coinvolgerà le tre banche del Gruppo Mps (Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Agricola Mantovana, Banca Toscana) e potrà essere integrato con ulteriori strumenti finanziari individuati da un apposito tavolo di concertazione, delegato anche al monitoraggio delle attività commerciali condivise sul territorio.

Il plafond sarà orientato a finanziare le imprese attraverso due strumenti denominati “Innovazione e sviluppo” ed “Welcome Energy”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa da Francesco Bellotti, Presidente del Comitato tecnico per il credito riservato alle piccole e medie imprese di Confindustria.

Scila



Metas, il primo metadistretto italiano dell’ambiente

13 02 2008

Magari ne siete già tutti al corrente , ma se a qualcuno fosse sfuggito faccio un resoconto veloce:

Nel mese di gennaio si è costituito, primo in Italia, il Meta-distretto Veneto dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile. Il “Metas“, nome del metadistretto, ha l’obiettivo di promuovere reti e sinergie, progetti di ricerca e sviluppo tra aziende, enti e istituzioni che operano, a vario titolo, nel settore ambientale e nel campo della sostenibilità. A promuovere l’iniziativa sono il Parco Scientifico e Tecnologico VEGA di Venezia e il Centro Interdipartimentale per l’analisi delle Interazioni Dinamiche tra Economia, Ambiente e Società (I.D.E.A.S.) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia

METADISTRETTO VENETO DELL’AMBIENTE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Nel territorio veneto è presente una diffusa e capillare rete di aziende e di centri di eccellenza che operano su tematiche ambientali.
La progettualità strategica del Metadistretto si esprime nell’elaborazione di uno specifico Patto di Sviluppo al quale devono aderire almeno 250 imprese per un numero totale di addetti pari a 5000.
Tra i vantaggi dell’adesione di imprese ed enti/associazioni al Metadistretto Veneto dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile, i più significativi riguardano il fatto che questa:
- permette di implementare progetti di ricerca e sviluppo e strategie sostenibili per le imprese e il territorio;
- fornisce la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici (fino al 40% a fondo perduto)
- non comporta impegni economici di alcun tipo;
- non ha alcun vincolo giuridico;
- non obbliga al sostegno dei progetti se non per libera scelta;
- permette di essere informati sulle attività e sulle opportunità;
- permette di beneficiare della forza di una realtà riconosciuta a livello regionale.

DI CHE COSA SI OCCUPERÀ METAS?
Alcuni temi sviluppabili nel Patto di Sviluppo del Metadistretto Veneto dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile per il triennio 2008-2010 possono essere così elencati:
1. Attività industriali sostenibili;
2. Attività primarie sostenibili (allevamento, agricoltura, selvicoltura ecc.);
3. Turismo eco-sostenibile;
4. Gestione sostenibile delle aree urbane;
5. Tutela e gestione delle aree protette e della biodiversità;
6. Educazione ambientale;
7. Formazione continua a favore degli Enti e del sistema delle imprese;
8. Ricerca e comunicazione ambientale;
9. Territorio (pianificazione ambientale, territoriale e paesistica, VIA, VAS, VINCA, DSS, GSS, GIS, sistemi di certificazione ambientali ecc.);
10. Aria (impianti, disinquinamento, monitoraggio, nuove tecnologie, nanotecnologie ecc.);
11. Acqua (impianti, disinquinamento, monitoraggio, gestione, nuove tecnologie, nanotecnologie ecc.);
12. Suolo (bonifiche, tutela del suolo ecc.);
13. Rifiuti (pianificazione, gestione, impianti, stoccaggio ecc.);
14. Energia (tecnologie innovative ed energie rinnovabili ecc.).

QUALI PROGETTI PER METAS?
La concreta realizzazione del Patto di Sviluppo si basa su progetti di attuazione che sono regolati da specifici bandi di assegnazione delle risorse. I progetti ammissibili ai bandi possono rientrare in tipologie del tipo:
- Progetti di innovazione e ricerca rivolti allo sviluppo di prodotto o processo;
- Progetti di sviluppo tecnologico per la realizzazione di prototipi;
- Trasferimento tecnologico per applicazioni produttive;
- Organizzazione/partecipazione a manifestazioni fieristiche in Italia (così come all’estero) di valenza internazionale;
- Allestimento di strutture espositivo-promozionali (showroom) all’estero;
- Realizzazione di opere strutturali direttamente funzionali al sistema produttivo o al miglioramento e risanamento ambientale del territorio e delle aree produttive incluse nel sistema produttivo locale, con esclusione di realizzazioni di sedi metadistrettuali;
- Servizi logistici tra più imprese di sostegno al sistema metadistrettuale.

Scila



Questa zuppa sa di plastica

9 02 2008

E’ stata scoperta da una decina d’anni ma ha ottenuto il suo momento di notorietà solo ora. Messa in prima pagina dall’Indipendent ha attirato la mia attenzione quando è approdata anche su quella del Metro di Padova: il nuovo disastro ambientale, quello che i biologi marini chiamano la zuppa di plastica, ha guadagnato l’attenzione davvero di tutti i giornali.
Questa zuppa, è una massa di spazzatura di plastica, scoperta quasi per caso nell’oceano Pacifico da un ricco ereditiero sfaccendato, Charles Moore, che ha formato una fondazione per combatterla.

Una zuppa riscaldata a dire il vero: non è una novità che l’oceano sia diventato una discarica più o meno abusiva che raccoglie spazzatura proveniente da navi e pozzi petroliferi ma anche e soprattutto dalle zone costiere. La differenza sta solo nella dimensione. Le due masse individuate, sono come delle isole, una un po’ più grande, a est delle Hawaii e l’altra, più piccola, a ridosso del Giappone sono costituite da un totale di 100 milioni di tonnellate di plastica che si estende per 500 miglia nautiche. Una massa che, nessuno dubita, continuerà ad aumentare nei prossimi anni.

Un altro disastro che richiama l’attenzione sulla necessità di porre attenzione alle preservazione dell’ambiente e sulla necessità di una gestione più accurata del ciclo dei rifiuti.
Anche e soprattutto in Italia, dove, aldilà dell’urgenza campana, i dati dell’ultimo rapporto APAT confermano che la produzione nazionale di rifiuti continua a crescere e si attesta, nel 2006, a 32,5 milioni di tonnellate, 2,7% in più dell’anno precedente, con un aumento più consistente, a sorpresa, nel Nord.
E la raccolta differenziata è ancora lontana dall’obiettivo del 40%. A livello nazionale, infatti, rappresenta solo il 25,8% della produzione totale dei rifiuti urbani, troppo poco in più rispetto al 24,2% del 2005. E’ soprattutto il divario tra le diverse macro geografiche a pesare sul conto totale; infatti, mentre il Nord vanta un tasso di raccolta pari al 40%, il Centro ed il Sud, con percentuali rispettivamente pari al 20% ed al 10,2%, risultano ancora decisamente lontani dall’obiettivo proposto per legge.

Riuscirà un aumento della raccolta differenziata a salvarci dalle zuppe di plastica e dalle montagne di rifiuti?
Una verifica dei dati su Venezia, intanto, dà risultati scoraggianti: a Venezia rappresenta solo il 16,9% sul totale dei rifiuti, contro il 41,1% di Padova.

Valentina



La strana storia dell’oro nero

2 02 2008

Ogni giorno sui giornali si alternano allarmanti notizie sul prezzo del petrolio o, alternativamente, sul suo esaurimento. E quando il prezzo non schizza pericolosamente in alto, ci sono sempre articoli di commento che cercano di spiegare il perché di questo pericoloso saliscendi di prezzo e le sue negativissime ripercussioni su economia, politica e società di tutto il mondo, e, alternativamente, smentite sull’esaurimento della fonte di energia più utilizzata al mondo.

Vista la difficoltà a districarsi tra questi opposti punti di vista per capire il futuro del mercato del petrolio e le sue implicazioni, ho pensato potesse essere utile almeno conoscerne il passato, non sia mai che l’esperienza possa insegnare qualcosa. Ho iniziato quindi la lettura di “L’era del petrolio“, di Leonardo Maugeri, niente meno che direttore strategie e sviluppo dell’Eni. Lettura molto interessante, mi sta guidando attraverso una serie di sorprese.
A partire dall’invenzione del nuovo moderno metodo di distillazione ad opera di Abraham Gesner nel 1854, infatti, il petrolio si è affermato grazie ad un insieme di invenzioni e storie personali spesso bizzarre, indipendenti tra loro ma assolutamente complementari, imperniate sulle capacità imprenditoriali di alcuni uomini che hanno costruito imperi seguendo le loro visioni. A partire dal colonnello Drake, che ha escogitato i primi metodi di perforazione della Pennsylvania del 1859 e passando per il leggendario Rockfeller.

Alla sua nascita, il mercato del petrolio non era molto differente da oggi: un continuo susseguirsi di aumenti e crolli nel prezzo. Rockfeller individua una soluzione a questa inefficienza nell’abbattimento della concorrenza e costruisce il suo impero iniziando dall’acquisizione di tutto il settore downstream del mercato. Affondato dalle nuove normative, Rockfeller rappresenta solo l’inizio di una storia costellata di multinazionali che monopolizzano il mercato.

Si possono individuare dei fili rossi che si ripresentano lungo il percorso di evoluzione di questo mercato. Primo, il costante allarmismo riguardo l’esaurimento delle riserve. Secondo: l’accentramento del suo potere in poche mani che controllano i territori dove abbonda questa materia prima. Terzo: il legame tra petrolio e potere; riconosciuto come fonte di energia indispensabile è stato al centro di molte politiche diplomatiche ed espansionistiche fin quasi dai suoi esordi.

Possiamo prevedere qualcosa guardando al passato? O meglio possiamo cercare di districarci meglio tra le notizie del presente?

La lettura, continua…

Valentina