Masdar: la città eco sostenibile

17 01 2008

Pochi se ne sono accorti, ma l’ultimo viaggio di Bush in Medio Oriente non è trascorso solo a parlare di pace in MO e del futuro di Iraq ed Iran. Una delle sue ultime tappe, infatti, sono stati gli Emirati Arabi dove gli è stato presentato il progetto di Masdar, letteralmente sorgente. Il progetto, fortemente voluto dal sultanato, consiste nella realizzazione di un intera città eco-compatibile. Masdar City, disegnata dallo studio di architettura londinese Foster and Partners, sarà una vera città, in grado di ospitare 50.000 abitanti e realizzata nel cuore di Abu Dhabi.

Non solo petrolio e raffinerie dunque: anche gli Emirati, simbolo della dipendenza da fonti di energie fossili, stanno investendo in nuove direzioni, direzioni decisamente più green.
Il progetto prevede, infatti, diversi impianti fotovoltaici, solari ed eolici, oltre ad una struttura di desalinazzazione alimentata dal sole. Vista la location di Masdar infatti, è stato giustamente progettato lo sfruttamento della fonte di energia più diffusa, il sole, che non sarà però la sola.
La città, che stando ai progetti sarà abitabile già nel 2009, sfrutterà anche le risorse idriche di scarto e i rifiuti generati dalla capitale.
Il 99% dei rifiuti sarà riciclato o finirà in compostaggio e termovalorizzatori, mentre per il trasporto sarà favorito quello pubblico, car sharing e mezzi a bassa emissione.

Molto intelligente anche la dinamica di costruzione: si partirà da una centrale fotovoltaica di 40 megawatt che fornirà energia per la successiva costruzione di case, aziende (specializzate in energie rinnovabili e simili of course!) ma anche università e centri di ricerca. Il Masdar Institute of Science and Technology godrà di appoggi prestigiosi: l’MIT ha firmato un accordo per realizzare e commercializzare i progetti del MIST che saranno tutti incentrati, manco a dirlo, su energie alternative e dintorni.

La costruzione di un progetto grandioso come quello di Masdar, bisogna ammetterlo, è stata resa possibile grazie ad grande disponibilità di fondi neanche lontanamente immaginabili nella realtà italiana. Tuttavia, questo esempio può fornire degli spunti interessanti anche per il nostro contesto. Per arrivare ad esempi come questi non serve necessariamente investire il 50% del PIL nazionale: basta iniziare ad investire per un green building.

Per approfondire