Se i pannelli solari si comprano all’Ikea

2 09 2008

Uno degli ostacoli più grandi alla diffusione delle tecnologie per la produzione di energia alternative su base solare su larga scala sono gli alti costi delle stesse. Studiosi e policy maker, così come installatori e casalinghe concordano sul fatto che i prezzi di pannelli solari e fotovoltaici sono ancora troppo alti per raggiungere una diffusione capillare tale da garantire una minore dipendenza dalle fonti tradizionali. E i ritorni sugli investimenti non sono ancora così alti da giustificare per molte famiglie italiane l’alta spesa.

E allora? Una soluzione ci sarebbe: parola di Ikea. Il colosso svedese, che ha circa 270 negozi in 35 Paesi e serve mezzo miliardo di clienti l’anno, sta infatti per entrare nel mondo dell’eco-friendly. Ikea ha, infatti, annunciato che investirà 50 milioni di dollari in cleantech startups nei prossimi cinque anni, con il fine ultimo di vendere i pannelli solari e le altre tecnologie prodotte nei megastore Ikea o farli utilizzare dai propri fornitori. L’idea di Ikea è di investire in varie aree, dai pannelli solari alle fonti alla ricerca in materiali eco-sostenibili, dal risparmio energetico alla purificazione dell’acqua.
Il tutto in pieno stile Ikea. Il direttore della sezione Ikea dedicata a questo progetto, la Ikea GreenTech, spiega difatti che queste nuove tecnologie dovranno soddisfare il binomio Ikea prezzi bassi e buona qualità. Il sogno (o miraggio) di ogni consumatore insomma.

Ikea d’altronde è già da tempo impegnata sul versante sostenibilità ambientale. Al di là dell’attenzione ai materiali usati per produrre mobili e letti montabili, Ikea ha infatti lanciato anche, ma per il momento sono nel regno unito, delle case pre-fabbricate, progettate per essere eco-friendly, con l’uso di materiali rinnovabili e l’utilizzo di energia solare e geotermica per il riscaldamento. Queste nuove tecnologie solari low-cost potrebbero quindi trovare facile utilizzo anche in questo tipo di case.

Non ci resta quindi che aspettare i risultati delle start up supportate da Ikea GreenTech, fantasticando su come potrebbe essere il manuale d’istruzione per montarsi il proprio pannello solare in giardino.

Valentina


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4 responses to “Se i pannelli solari si comprano all’Ikea”

3 09 2008
matteo (20:30:23) :

Ho letto anch’io la notizia e mi auguro che l’iniziativa di Ikea porti i suoi frutti. Anche nel settore innovativo delle rinnovabili occorre innovazione per arrivare al grande pubblico: installare un impianto fotovoltaico non sarà certo facile quanto montare un mobile (tra progettazione, impianti elettrici e mille trafile burocratiche) ma il colosso svedese potrebbe essere in grado di farci cambiare punto di vista sulla sostenibilità, innanzitutto abbassando alla portata di tutti i concetti del sano abitare, della compatibilità dei materiali (cosa che sta già facendo da tempo), del costruire smart e green, del risparmio energetico. Aspetto fiducioso.

4 09 2008
Valentina (11:48:26) :

Sì, è una proposta interessante. Anche una rivoluzione della filiera distributiva può essere un’innovazione fondamentale per ristrutturare una nuova gestione dell’energia. Sarà tuttavia tutto da verificare se basterà, o sarà necessario che questo tipo di iniziative siano accompagnate da cambiamenti nella filiera dell’energia (sulla possibilità di rivendere l’energia prodotta in eccesso,….).

10 09 2008
Matteo (13:04:38) :

Mah, in realtà quella possibilità oggi c’è già, almeno per il fotovoltaico. Tecnologia che oggi, con gli incentivi, propone guadagni interessanti, anche se non stratosferici. Però ci si può mettere al riparo dai cari energetici, guadagnare qualcosina e fare molto bene all’ambiente. Le banche sono pronte a finanziare il tutto con pacchetti specifici (non vedono l’ora di portare a casa guadagni ventennali certi e senza rischi!). Dunque?
Beh, il problema è culturale, dal mio punto di vista (essendomici cimentato anche operativamente): troppo bello per essere vero e un po’ più complicato (non troppo) dalla logica del plug&play(&pay), ovvero tu fornitore di elettricità mi allacci alla rete, io consumatore utilizzo e pago le bollette. Qui la logica è: investo e mi doto di un impianto fotovoltaico e produco l’energia che mi serve (e se voglio anche in eccesso per venderla in rete, anche se conviene un po’ meno), che mi viene pagata dallo Stato e contemporaneamente scalata dalle bollette. Magari nel frattempo mi ingegno per minimizzare i consumi ed aumentare l’efficienza energetica.
La sfida è sensibilizzare il consumatore, farlo diventare non solo prosumer, ma vero e proprio producer. Ce la possiamo fare?

19 09 2008
opc (07:14:59) :

secondo me sì, ce la possiamo fare. Il problema è tutto culturale, e per culturale intendo anche di tutte quelle imprese-fai-da-te che non possono realizzare edifici come si deve, tecnicamente si definiscono a-regola-d’arte, ma si arrabattano scopiazzando soluzioni da riviste e giornali. Finchè si darà loro credito e possibilità di agire (male), non riusciremo ad ottenere molto..

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